Dinieghi. Occorre valutare la possibilità di un permesso di soggiorno umanitario
“Sta crescendo il popolo dei diniegati, che nel corso dell’anno potrebbe arrivare al numero di 40mila migranti. Serve valutare, da parte del Governo, la possibilità di un permesso di soggiorno umanitario per evitare che si crei un popolo di invisibili, sfruttati”. E’ quanto ha affermato monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes, intervenendo domenica 8 maggio al convegno del Cvm (Comunità volontari per il mondo) a Porto San Giorgio, dal titolo ‘Frontiere umane, Popoli migranti’. “Le Commissioni territoriali di fatto stanno operando sulla base di una lista dei paesi sicuri e stanno negando una forma di protezione internazionale o umanitaria talvolta a 9 su 10 dei richiedenti – ha spiegato mons. Perego -. Questa situazione creerà un fenomeno grave, perché il Governo non sarà in grado di rimpatriare le persone, le persone stesse si renderanno irreperibili e sul territorio si creerà una situazione di insicurezza per le persone migranti o residenti”.
“Occorre utilizzare uno strumento che il Testo unico sull’immigrazione prevede, cioè un decreto del presidente del Consiglio che offra la possibilità di un permesso umanitario per le persone in fuga da disastri ambientali, da persecuzione politica e religiosa, da sfruttamento grave”, ha concluso il direttore della Fondazione Migrantes. (fonte Agensir)
153.600 persone sbarcate nel 2015 contro le 170.100 del 2014: meno 10%. Il dato sui migranti e richiedenti asilo soccorsi e arrivati sulle coste italiane nel 2015 smentisce 12 mesi di allarmi apocalittici sulla pressione migratoria alle frontiere italiane.
Sul fronte dell’esame delle domande d’asilo è sempre più preoccupante la percentuale dei dinieghi: si sapeva da tempo che è in crescita, ma nel 2015, alla fine, si è consolidata addirittura sul 58%. Sono 66.266 le domande di protezione esaminate nell’anno (l’83% sul totale delle domande presentate), di cui solo il 5% hanno avuto come esito lo status di rifugiato, il 15% la protezione sussidiaria e il 22% l’umanitaria.