16mila persone migranti scomparse dal 2014
I numeri forniti dall’Unhcr in un rapporto appena pubblicato parlano di una tragedia epocale avvenuta nel Mediterraneo centrale: in sette anni sono almeno 16.400 le persone morte o scomparse nel tentativo di raggiungere l’Europa. La portavoce di Save The Children indica possibili soluzioni e sottolinea quanto sia preziosa la voce del Papa a sostegno di queste persone vulnerabili, compresi numerosi minori.
Nel silenzio del mare, arriva l’urlo agghiacciante di Save The Children che ricorda a tutti e ciascuno perché il Mediterraneo – come ha più volte sottolineato Papa Francesco – sta diventando “un cimitero”. Dal 2014 ad oggi sono almeno 16mila le persone morte o scomparse nelle acque che separano il continente africano da quello europeo. I dati forniti da Unhcr si riferiscono agli ultimi sette anni, non comprendendo il 2021 dove, come noto, le vittime sono già state centinaia (almeno 500 secondo l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni). Nel flusso di coloro che tentano di raggiungere l’Europa, fuggendo da povertà, violenze e conflitti ci sono molte persone vulnerabili e, tra loro, i minori stranieri non accompagnati. Oltre mille quelli arrivati via mare dall’inizio dell’anno, a cui si aggiungono quelli approdati domenica scorsa sull’isola di Lampedusa, dove in poco più di 24 ore sono sbarcate oltre 2000 persone.
Una catastrofe che lascia sgomenti
“Le notizie che giungono dall’OIM sull’ultimo naufragio nel Mediterraneo, che avrebbe tra le vittime anche un bambino, lasciano sgomenti. Sono l’ulteriore dimostrazione di quanto sia indispensabile e urgente un maggiore impegno degli Stati membri e dell’Unione Europea nelle operazioni di salvataggio e per un sistema strutturato, coordinato ed efficace di ricerca e soccorso e canali d’ingresso sicuri affinché cessi questa catastrofe. Il Mediterraneo centrale si conferma ancora una volta tra le rotte più letali al mondo, mentre, complice il bel tempo, le partenze dal Nord Africa stanno aumentando” ha dichiarato Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children, commentando le notizie dei naufragi degli ultimi giorni.
Le soluzioni
Giovanna Di Benedetto, portavoce di Save The Children, nell’intervista a Vatican News (ascolta l’intervista) parla anche delle possibili soluzioni e nel farlo sottolinea come è fondamentale un impegno comunitario, dunque europeo. Anche perché spesso le persone che giungono dall’Africa in Italia chiedono di potersi congiungere con i familiari residenti in altri Paesi.