Migrantes Firenze

Ufficio Migrantes – Arcidiocesi di Firenze

Piazza San Giovanni 3 - 50123 Firenze
tel. 055 2763783 - migrantes@diocesifirenze.it
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Il “vescovo dei migranti”, Giancarlo Perego, alla guida di Ferrara

17 Febbraio 2017 | Filed under: CEI, Fondazione Migrantes, Notizie
Il direttore della Fondazione Migrantes, in prima linea per la difesa dei profughi, succede a monsignor Luigi Negri nell’arcidiocesi che comprende anche i paesi di Goro e Gorino

Mons.-Giancarlo-PeregoMonsignor Giancarlo Perego
(Foto: Fondazione Migrantes)

Non si sa quanto la vicenda di Goro e Gorino – i paesi alla Delta del Po balzati alle cronache nazionali nell’ottobre 2016 per le barricate anti migranti elevate dagli abitanti contro dodici profughe e otto bambini – abbia orientato la scelta di Papa Francesco di nominare monsignor Giancarlo Perego come nuovo arcivescovo di Ferrara-Comacchio, la cui diocesi comprende quei territori. Il presule è direttore della Fondazione Migrantes della Cei, l’organismo che si occupa di accompagnare e sostenere le Chiese nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri, e nella difesa dei loro diritti. E in questo ruolo, Perego, da sempre in prima linea nel prospettare soluzioni più organiche e strutturali al “problema” dei profughi, si è battuto, soprattutto negli ultimi anni, per promuovere atteggiamenti e opere di accoglienza, come pure per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della identità degli “stranieri” in un clima di pacifica convivenza. La sua nomina – comunicata ufficialmente oggi, 15 febbraio, dalla Sala Stampa vaticana con il bollettino delle 12 – risulta come un riconoscimento di questo forte impegno da parte di Papa Francesco, che ha posto la questione migratoria come centrale del suo pontificato. «Nella scelta del Pontefice si legge, ancora una volta l’attenzione particolare verso il mondo migrante e della mobilità umana» evidenzia infatti un comunicato della Fondazione Migrantes, che ricorda come Perego alla guida della Fondazione, attraverso molteplici incontri nelle varie diocesi italiane e missioni cattoliche italiane all’estero, abbia «sottolineato la centralità della persona a partire dal mondo migrante in tutte le sue dimensioni: immigrati, rifugiati, richiedenti asilo, rom, sinti e camminanti, circensi, lunaparkisti, gente dello spettacolo viaggiante e italiani residenti all’estero».

Perego succede a monsignor Luigi Negri, il vescovo vicino a Comunione e Liberazione, protagonista in passato di alcune polemiche, che guidava la diocesi dal 2013. Negri aveva presentato le dimissioni al compimento dei suoi 75 anni, il 26 novembre 2016.

Il suo successore Perego, nato il 25 novembre 1960 a Vailate, in provincia di Cremona, è stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1984 e ha compiuto gli studi nel Seminario diocesano di Cremona, conseguendo successivamente la licenza in Teologia sistematica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Nel 1996 si è laureato in Teologia nella Pontificia Università Gregoriana e licenziato in teologia sistematica a Milano. Dal 1997 è stato nominato direttore della Caritas di Cremona fino al 2002, anno in cui viene chiamato a Roma per assumere importanti incarichi presso la Caritas Italiana, coronati, nel 2006, con la nomina a responsabile del Centro studi e Archivio storico di Caritas Italiana. Dall’11 novembre 2009 è direttore generale della Fondazione Migrantes, dal settembre 2012 consultore del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti; è infine direttore della rivista “Migrantes” e ha dato alle stampe diversi scritti e articoli. Tra gli altri incarichi svolti anche quelli di insegnante nel Seminario diocesano di Cremona dal 1996 al 2002; docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Cremona dal 1996 al 2002; assistente diocesano del MEIC dal 1997 al 2003 e assistente spirituale della FUCI dal 1997 al 2002. Dal 2009 è insegnante di Teologia dogmatica  presso la Lumsa (Libera Università Maria Ss. Assunta) di Roma. Dal 30 aprile 2009, Cappellano di Sua Santità.

Stimato a livello nazionale, il presule non ha mancato in questi anni di esprimere con chiarezza il proprio punto di vista sulle diverse emergenze che interessano l’Italia. La vicenda di Goro e Gorino, appunto, che definì «un episodio preoccupante che avviene in una terra dove la solidarietà era sempre stata un elemento fondamentale anche perché dimostra una cattiva informazione sulle storie e le tragedie di chi sbarca; preoccupante – aggiungeva – perché dimostra l’incapacità delle istituzioni di preparare una comunità all’accoglienza, continuando ad improvvisare gli arrivi».

Anche su un altro tipo di emigrazione, la “fuga dei cervelli”, ovvero il fenomeno della mobilità all’estero di persone (spesso giovani) di talento o alta specializzazione professionale, Perego non ha mancato di dire la sua. In una recente intervista per Vatican Insider, affermava: «Va cambiata politica economica e sociale. L’Italia di oggi soffre di emorragia di talenti: i giovani migliori e più preparati se ne vanno e il Paese è incapace ad attrarne di nuovi. Il 75% della popolazione è convinto che l’emigrazione giovanile sia solo un impoverimento per la cultura italiana e non piuttosto utile per il confronto con altre culture. Bisogna rileggere la geografia urbana, che sta cambiando. Occorre investire in innovazione e cultura per rendere attrattiva l’Italia rispetto all’estero».

Il vescovo, poche ore dopo l’ufficializzazione della sua nomina, ha inviato una lettera alla sua nuova arcidiocesi – riportata dal Sir – in cui scrive: «La bellezza artistica di questa città, ereditata dal Rinascimento, accompagnata dalla bellezza naturale, la bellezza umana di relazioni sociali, culturali, religiose rinnovate da nuovi incontri e legami con persone e popoli diversi, con un’attenzione preferenziale per i piccoli, i malati e i poveri, sapranno dare speranza e futuro alla città di Ferrara, di Comacchio e a tutte le nostre comunità del territorio diocesano. Le scelte di libertà, di responsabilità, di partecipazione della Chiesa di Ferrara-Comacchio, abbattendo i muri e nel rispetto dell’autonomia delle cose terrestri, saranno al servizio di questa rinnovata ‘bellezza’».

Salvatore Cernuzio, Roma Pubblicato il 15/02/2017 – La Stampa (Vatican Insider News)

Ultima modifica il 16/02/2017 alle ore 09:45

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Written by migrantes

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