Gli Auguri di un Santo Natale del nostro Arcivescovo
Il 12 dicembre, presso la Curia Arcivescovile di Firenze, il Cardinale Giuseppe Betori ha incontrato gli Assistenti e i Collaboratori dell’Ufficio Migrantes di tutta la Diocesi per lo scambio di auguri per il Santo Natale, guidati da Padre Stefano Messina. Era presente anche Padre Angelos della Chiesa Copto Ortodossa Egiziana, Padre Coman della Chiesa Ortodossa Romena, il Sig. Teshale e il Padre Ortodosso della Chiesa Ortodossa Etiope che li segue, proveniente da Parma.
Il Cardinale nel suo saluto ha posto una particolare attenzione sul servizio che l’Ufficio Migrantes svolge all’ interno della Pastorale Diocesana in considerazione dell’aumento di immigrati nella nostra realtà fiorentina, con tutte le sue problematiche. Inoltre ha espresso un appello affinché si riscopra la vocazione all’accoglienza amorevole, ad accogliere le tante famiglie di immigrati giunte nel nostro territorio “un’occasione profetica per conoscere e amare lo straniero e farci testimoni di quella fratellanza che ha la sua radice nell’amore di Dio che ci fa vivere pienamente da fratelli”.
Quella gran luce brilla con Gesù – ha detto il Cardinale – che viene in mezzo a noi. In questo tempo che per molti è di travaglio, crisi, incertezza e sofferenza diffusa, il Natale di Gesù ci apre alla speranza e alla fiducia. Ci ricorda che nella nostra quotidianità il Signore è presente, vicino, compartecipe delle nostre difficoltà. Tutti noi abbiamo il compito di far fiorire la terra arida ed è proprio nei momenti di prova che possiamo renderci conto della forza che ci viene dallo Spirito e dalla presenza del Figlio di Dio che s’incarna, si fa piccolo e fragile come un bimbo, uomo tra gli uomini, debole con i deboli.
Nel rigore della notte e nella povertà di una grotta si fa prossimo – oltremodo oggi – a quanti sono senza lavoro, a quanti vivono difficoltà di relazione, agli imprenditori costretti a chiudere le proprie aziende, alle famiglie che non arrivano a fine mese, alle mamme che nel grembo portano un bimbo e guardano al futuro con trepidazione… ai migranti che intraprendono angosciosi viaggi in cerca di una possibilità, a chi è ricco nelle cose ma povero e solo nel profondo del proprio cuore.
In questo Natale il Cardinale assicura un ricordo particolare nella preghiera davanti a Gesù Bambino perché la sua luce, il suo amore e la sua forza infondano pace nel cuore e rinnovato vigore spirituale, fiducia e speranza.