La carità, la solidarietà e la fraternità non possono e non devono essere considerate un crimine: le diocesi scendono in campo
Roma – Fraternità, solidarietà, dignità contro paura, odio, sovranismo. Sono le parole che ricorrono negli interventi di domenica di vescovi e diocesi, a commento di quanto accade fuori e dentro il Parlamento. «Stiamo rimpiccolendo la storia nostra e quella degli altri, ripiegandoci verso particolarismi e corporativismi, con scelte istintive, linguaggi aggressivi, intrisi di violenza, gesti assurdi come il lancio di sassi, creando uno scontro con quelli che sono i principi di umanità – sono state le parole dell’arcivescovo di Foggia-Bovino, monsignor Vincenzo Pelvi, nella messa in ricordo dei 16 braccianti immigrati morti un anno fa in due incidenti stradali, ma anche dei 9 ragazzi feriti in aggressioni a colpi di pietra – Non accogliere significa regredire, rifiutare il principio dello stare insieme. Noi come credenti non possiamo desiderare un mondo piccolo dove gli uni cacciano gli altri. Dobbiamo superare paura e odio che hanno fatto presa tra la nostra gente. Abbiamo un futuro comune da costruire e quindi dobbiamo pulirlo nell’oggi cercando di curare questi legami che si spezzano». Invece «ora coi decreti sicurezza gli immigrati perdono non solo il permesso di soggiorno ma anche il lavoro».
Riflessioni analoghe quelle del vescovo di Cassano all’Jonio, monsignor Francesco Savino, in occasione della Festa della Stella Maris. «La Madonna ci indichi la strada del vero senso da dare alle paure, che non possono essere l’industria di una propaganda politica. No alla sicurezza che non garantisce gli ultimi, che è solo strumento di autocentralità dei sovranisti. Questo decreto altro non è che elevare a sistema istituzionale la disumanità».
E un appello ai senatori, in particolare a quelli eletti nel Sannio, è stato lanciato dallo sportello di Ascolto fragilità ‘Do it together’ della cooperativa sociale iCare e dalla Caritas della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, e firmato da varie associazioni. «Ad un ‘Decreto sicurezza bis’ che lede la dignità della persona, annegando l’etica sui temi del soccorso in mare e del respingimento dei rifugiati, e che viola la nostra Costituzione e trattati e convenzioni internazionali, noi diciamo NO! La carità, la solidarietà e la fraternità non possono e non devono essere considerate un crimine». (A.M.M. – Avvenire – fonte: www.migrantesonline.it)