Riconosciamo in ogni uomo e in ogni donna il volto di Gesù
“Noi accogliamo perché riconosciamo in ogni uomo e in ogni donna il volto di Gesù. Chiunque egli sia, da qualunque parte venga, per qualsiasi ragione arrivi da noi, qualsiasi sia la sua provenienza etnica o religiosa, in questa persona è Gesù che noi incontriamo”. Lo ha detto ieri il cardinale arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, nell’omelia della Messa presieduta nella chiesa di San Salvatore in Ognissanti, in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018, presenti tutte le comunità etniche del territorio. Citando Papa Francesco e i quattro verbi del tema di quest’anno della Giornata, “accogliere, proteggere, promuovere, integrare”, il card. Betori si è soffermato in particolare sul valore dell’accoglienza e, sempre citando il Papa, ha ricordato che “le paure e i timori da parte di chi accoglie o chi è accolto sono umanamente comprensibili, ma non devono condizionare le nostre scelte, le nostre risposte che devono essere generose. Il timore non deve diventare paura, rifiuto e odio”. Le difficoltà, ha concluso, “ci possono essere, ma non dobbiamo permettere che i problemi prendano il sopravvento. Nei nostri cuori deve sempre vincere l’accoglienza”. Durante la celebrazione, la processione d’ingresso e l’offertorio sono stati accompagnati dalle danze della comunità dello Sri Lanka, mentre i canti sono stati eseguiti da quelle filippina, ucraina e africana. In diverse lingue anche la preghiera dei fedeli: dall’albanese, allo spagnolo, fino al cinese. (fonte: Agenzia Sir)
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