Vivere senza nazionalità perché nessuno ti Stato considera come suo cittadino
Circa 10 milioni di persone nel mondo sono apolidi.
Spesso, questa condizione significa che non possono andare a scuola, essere visitati da un medico, avere un lavoro, aprire un conto in banca, comprare una casa e persino sposarsi.
Guarda il video Apolidia – Tutti tranne lui
L’apolidia è la condizione di un individuo che nessuno Stato considera come suo cittadino e al quale, di conseguenza, non viene riconosciuto il diritto fondamentale alla nazionalità né assicurato il godimento dei diritti ad essa correlati.
Invisibile è il termine più comunemente usato per descrivere cosa si prova a vivere senza nazionalità. Per i bambini e i giovani che vivono in situazioni di apolidia, essere ‘invisibili’ significa dover rinunciare a un’istruzione, essere emarginati nel parco giochi, non poter ricevere cure mediche, essere privi di opportunità di lavoro e non poter far sentire la propria voce.
Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per rifugiati
Il Rapporto dell’UNHCR evidenzia le discriminazioni
di cui sono vittime le minoranze apolidi nel mondo
Discriminazione, esclusione e persecuzione sono drammatiche realtà per molte delle minoranze apolidi nel mondo, secondo un nuovo rapporto dell’UNHCR che richiama l’importanza di un’azione immediata per assicurare uguali diritti di cittadinanza per tutti.
Oltre il 75% delle popolazioni apolidi del mondo appartengono a gruppi minoritari, si legge nel rapporto. La loro prolungata marginalizzazione, se non affrontata, può causare scontento, alimentare la paura e, nei casi più estremi, portare a instabilità, insicurezza e a migrazioni forzate. Sebbene il rapporto si basi su ricerche effettuate prima della fine di agosto, … (continua a leggere)
Leggi il rapporto: http://www.unhcr.org/59f747404
(fonte: UNHCR)