Migranti e rifugiati: la Santa Sede presenta 16 proposte all’Onu per la tutela dei diritti
Dai corridoi umanitari alla legge sulla cittadinanza secondo lo ius soli, alla sponsorship per lavoro. 16 azioni molto concrete nel campo dell’accoglienza, la protezione e la promozione dei migranti economici, dei richiedenti asilo e rifugiati, delle vittime di tratta, che rappresenteranno le indicazioni della Santa Sede per spingere tutti i governi del mondo a rispettare i diritti e la dignità di tutte le persone che migrano.
L’occasione sarà il “Global compact for refugees”, una conferenza intergovernativa che le Nazioni Unite organizzeranno durante la seconda metà del 2018. Di questo si sta discutendo in questi giorni in Vaticano durante il seminario “Global compacts 2018” organizzato dalla sezione Migranti e Rifugiati del nuovo Dicastero per il servizio allo sviluppo umano integrale. Il documento con le 16 proposte è ancora in bozza e verrà reso noto a breve nella stesura definitiva, approvata dal Papa: verrà aggiornato con le indicazioni dei vescovi e rappresentanti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo che stanno partecipando all’incontro.
“Il Papa ci ha chiesto quali possono essere gli eventi interessanti per migliorare l’accoglienza, la protezione, la promozione e l’integrazione dei migranti e i Global compacts sono un’occasione – spiega in un’intervista al Sir padre Fabio Baggio, sottosegretario della sezione Migranti e Rifugiati -. Ci ha detto: dobbiamo esserci e dobbiamo fare in modo che gli elementi propri della dottrina sociale della Chiesa, più volte riaffermati nel suo magistero – molto ricco e fecondo su questi temi – venga ripreso e riportato come riflessione ai governi. Il Vaticano insieme ai governi contribuirà alla definizione di quei punti comuni, che ci possono dare poi le garanzie operative per far rispettare i diritti e la dignità dei migranti”. Padre Baggio anticipa alcune delle proposte contenute nei 16 punti, organizzati intorno ai 4 verbi suggeriti dal Papa: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. “La questione più grande è l’integrazione – dice -. Per cogliere il momento attuale non come un problema ma come un’opportunità per costruire la società che sogniamo”. Ci sono poi “i corridoi umanitari, così come l’accoglienza diffusa e lo sponsorship”. A proposito delle accuse contro le Ong che salvano vite umane nel Mediterraneo padre Baggio fa notare che “tutte queste critiche sono nate in seno alla Repubblica italiana, non le ho viste altrove. Noi non ci siamo occupati del problema essendo nazionale, non globale. Siamo stati molto contenti che la Chiesa italiana sia intervenuta in modo molto chiaro. La nostra sezione si affianca a tutte le dichiarazioni della Chiesa italiana”.
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