«Gesù ci insegna a non avere timore di toccare il povero e l’escluso, perché lui è in essi» Rifugiati fiorentini con il Papa
«Quante volte noi incontriamo un povero che ci viene incontro! Possiamo essere anche generosi, possiamo avere compassione, però di solito non lo tocchiamo. Gli offriamo la moneta, ma evitiamo di toccare la mano. E dimentichiamo che quello è il corpo di Cristo!», ha esclamato il Papa, che durante l’udienza di oggi, dedicata alla guarigione del lebbroso, ha sottolineato come Gesù rimase «profondamente colpito» da quell’uomo: «Contro le disposizioni della Legge di Mosè, che proibiva di avvicinarsi a un lebbroso, Gesù stende la mano e persino lo tocca». «Gesù ci insegna a non avere timore di toccare il povero e l’escluso, perché lui è in essi», il monito di Francesco: «Toccare il povero può purificarci dall’ipocrisia e renderci inquieti per la sua condizione». È a questo punto che il Papa ha fatto riferimento a un gruppo di ragazzi rifugiati seduti sul palco vicino a lui, lasciando da parte il testo scritto: «Toccare gli esclusi! Oggi mi accompagnano qui questi ragazzi: tanti pensano di loro che era meglio che fossero rimasti nella loro terra, ma lì soffrivano tanto. Sono i nostri rifugiati. Ma tanti li considerano esclusi: per favore, sono i nostri fratelli!». I 15mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro hanno salutato queste parole con un fragoroso applauso. «Il cristiano non esclude nessuno, dà posto a tutti, lascia venire tutti!», ha proseguito il Papa sempre fuori testo. – Leggi tutto su Toscana Oggi.
Francesco ha percorso l’ultimo tratto a piedi, verso la sua postazione al centro del sagrato, facendosi accompagnare – fianco a fianco – da un gruppo di rifugiati di colore ospiti della Caritas di Firenze. A fare loro da «ola», un gruppo variopinto di sbandieratori. Una volta arrivati a destinazione, i rifugiati si sono seduti sotto i due lati della postazione papale. «Rifugiati per un futuro insieme», il testo dello striscione che hanno sbandierato, con scritte blu in campo bianco.
Si tratta, spiega Marzio Mori della Caritas di Firenze, di un gruppo di ragazzi che partecipa ad alcune attività organizzate in collaborazione all’Università Europea: una docente dell’Università, che come volontaria fa anche corsi di italiano ai profughi, ha pensato di organizzare il viaggio per partecipare all’udienza del Papa…. (leggi tutto su Toscana Oggi)
La testimonianza dei rifugiati che Papa Francesco ha fatto sedere accanto a lui in udienza generale: video